07 gennaio 2023

RELIGIONE: Parole, scandali, opere, omissioni: che papa è stato Joseph Ratzinger

 



In questi ultimi giorni il succedersi di molti abbandoni vip del pianeta(abbiamo salutato Pelè e ricordiamo Vialli con simpatia) ha come mescolato le carte di molte vite e nei media si sono succeduti tanti commenti e molte analisi nel voler proclamare, come capita in tali situazioni, le cose migliori compiute dal personaggio deceduto.


Ma, nel caso del cosidetto papa emerito, probabilmente si è veramente esagerato come solitamente accade in questo paese dove la religione, essendo frequentata sempre meno, nella sua canonica liturgia settimanale, trova in molti italiani, compresi scienziati e matematici, quei sensi di colpa che si esprimono nell'incensare e nel considerare privo di ogni errore e debolezza il capo di una gerarchia che da sempre, proprio della religione, si è servito per esprimere ordine e potere. Ne derivano dunque scene di commemorazione decisamente fuori scala, di prese di posizione altisonanti e farneticanti verso principi che poi vengono, con sorrisi di circostanza, abilmente aggirati. Nella ancora precaria secolarizzazione italica il lento abbandono di visioni reazionarie e antisociali va di pari passo con l'incensamento dei capitani religiosi per motivi mondani o politici: da Albino Luciani, visto come un santo istantaneo per la sua improvvisa morte, a Wojtila, santo subito per i suoi meriti anticomunisti ed oggi Ratzinger, anch'esso da elevare con rapidità al santifico scalino forse per cancellare quella sua visione reazionaria e inquisitoria con  la quale, tra una benedizione e un sorriso, si poneva contro tutto quello che non fosse cristiano-cattolico. Oggi che ci ha lasciato, tutto il mondo pare dimenticarsi di tutte quelle cose negative che il benigno teologo ha portato avanti e arrivano da ogni parte, nella sua celebrazione finale, quei personaggi conservatori e reazionari che ben si addicono alla sua figura. Dunque, l'articolo che segue ci mostra la parte in ombra di Benedetto XVI ricordandoci che, a onta della facciata che mostriamo, le stanze buie del proprio inconscio sono piene zeppe di contrasti e di violenza e non sarà certo il candido abito papale, indossato con accorta benevolenza, a mascherare.

Parole, scandali, opere, omissioni: che papa è stato Joseph Ratzinger

di Mario Di Vito da Rolling Stones

Prima che diventasse papa nel 2005, ero del tutto convinto che quel cardinale di cui parlavano male i giornali di sinistra si chiamasse Ratzìnger, con l’accento sulla i. Forse per l’assonanza con Mazinga, forse perché mi sembrava un nome adatto a un tedesco dalla faccia perfida e la fama di conservatore ai confini con l’oscurantismo. E in effetti gli otto anni che ha occupato la poltrona più importante di piazza San Pietro, Ratzinger – Benedetto XVI – di posizioni dure ne ha prese moltissime, anche se sempre stemperate da un modo di fare assai mite e dalla consapevolezza più o meno diffusa che, in ogni caso, a parlare era un eminente studioso, uno di quelli cioè che possono anche dire cose inaccettabile ma che lo fanno sempre dall’alto di una cultura e di un’erudizione indiscutibili. Del resto è quello che si è sempre detto di lui: «Un grande teologo»...

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