03 marzo 2025

I PENSIERI DI ANDREA: Questi nostri giardini botanici di Andrea Giannoni

 

A differenza di molti altri musicisti (in minuscolo) mi sono sempre occupato del dolore, anche per rispettare la Musica Blues (che non è solo musica ).


  

In qualche maniera quel dolore mi ha reso uomo da schifo e, in un modo o nell'altro, mi ha trascinato nelle scelte piegate e deformate dello stare al mondo (ancora di più, adesso, data l'età e i dolori alla schiena), scelte strette e già ammorbate da una peste qualsiasi, quel dispotico grattare la merda dai vicoli ma in modo discreto, quella ipocrita dannazione che molti furbetti chiamano ispirazione poetica ma che in realtà è semplicemente scarico umano o disumano che sia. 

Ho visto uomini e donne in tutte le stazioni ferroviarie, piccole o grandi, nelle notti acide o alcoliche o drogate degli appestati autogrill di provincia, sulla Cisa, a Masone, a Reggio Calabria, da nord a sud di questo paese cloaca. 

Ho offerto colazioni, fumo e coperte logore belle solo per chi si è lucidato l'ego del culo nel donarle, prima che apparissero i primi segni di una apocalisse prossima a noi e alle moltitudini bestemmiate da pasolini e trevisan (figli di mandamento e come me scopatori sentimentali friulani e lunigianesi). Un elegia che scorre nel bottino attraverso uno specchio, una prefazione lamentata al tavolo di un mcdonalds da un vecchio homeless che assomiglia a Lawrence Ferlinghetti prima, molto prima che diventasse Omero. Con Tom Waits l'altra sera ho pisciato nel letto perchè non ero più io ed ho visto così i primi segni lucidi della sconfitta nel fetore acre di cio' che rimaneva di un essere umano, poca roba.

Questi nostri giardini botanici bruciano nel tramonto e una bruma che puzza di fritto bruciato sale dal molo del pianeta. Qualcuno picchia i figli e la moglie per ingrassare la cronaca nera del mattatoio di quartiere. 

Questi nostri giardini botanici bruciano mentre qualcuno imbianca le pareti di casa e sorride perchè già conosce i segni.



Seeds on Hard Ground- Tom Waits

www.raiplay.it/programmi/ilfattoreumano - Il documentario, disponibile su RaiPlay anche in lingua originale, racconta la povertà americana, attraverso gli stati meridionali degli USA. Un viaggio nelle vite ai margini, dove il sogno americano si infrange. Con la sua voce inconfondibile, ruvida e profonda, Tom Waits dà voce agli invisibili d’America, recitando le poesie di "Seeds on Hard Ground". Un ritratto crudo e toccante di una realtà spesso ignorata: il dramma di chi non ha più una casa.

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