10 dicembre 2022

INCONTRO CON SOUMAILA DIAWARA- SARZANA 13 DICEMBRE 2022 SARZANA: Il lato poetico di Soumaila Diawara

 


Di Soumaila Diawara dobbiamo sottolineare quella sua parte creativa che non si ferma solamente nel mostrare a tutti il tragico viaggio che un migrante deve compiere per poter uscire dalla sua terribile situazione esistenziale.

Soumalia fa appello alla nostra sensibilità di esseri umani, alla nostra solidarietà e al nostro sentire più profondo porgendoci pensieri poetici che, nella loro crudezza e originalità, risuonano di tristezza e di risentimento, comunicando ad ognuno, nel profondo, quanto tutto ciò sia inaccettabile e disumano per fratelli che abitano lo stesso pianeta. Ecco tre poesie tratte dalla sua raccolta:"I sogni di un uomo"



Soumaila Diawara, poeta in esilio (Bamako – Mali, 4 febbraio 1988)

 

I FIGLI COSTRETTI
(Tratto da “I sogni di un uomo”)

L’occidente costringe i figli dell’Africa
a scegliere tra tre viaggi.
Il più veloce e sicuro.
Quello provocato dalle pallottole micidiali
e dalle bombe fabbricate da mani straniere.
Poi quello lento ed asfissiante
della fame e della malattia.
Che lascia la pelle sulle ossa.
E rende anche i raggi del sole
un peso sulle spalle.
Infine c’é il deserto e il mare.
Dove le probabilità,
un poco
sono più alte.


Il mare è vuoto.

Non ci sono più barconi.

Semmai, tanti corpi in più.

Basta puntare il binocolo sul niente.

Il nero colpevole è affondato,

o in carcere sull’altra sponda.

Potete girarvi, e vedere,

pur senza occhiali.

L’Italia è in alto mare, ed affonda.

E questa volta, siamo tutti sulla stessa barca.

La demografia scende, il Pil anche,

ed i giovani abbandonano la nave.

Non ci sono più barconi sul mare.

Siamo noi ad essere in balia di due imbecilli.

Ogni riferimento è pura casualità.

***


“Salvini ha ragione”.

Non mi ribolle più il sangue

quando sento questa frase.

Non mi importa nemmeno

più sapere su cosa abbia ragione.

Se tutti i neri sono delinquenti.

Se tutto il Sud deve bruciare.

Se le donne devono fare le mogli.

Se gli omosessuali devono emigrare.

Non mi interessa più.

Trovo sia di una grande viltà.

Penso sia la risposta di chi

non ha argomenti.

È priva di consistenza e di coscienza.

La forza, quella vera, si dimostra con la compassione e l’equità, non nel piegare la schiena dei più deboli.

“Salvini ha ragione”.

Così dicono e si fanno forza,

sulla pelle dei più disadattati.

Una ragione senza vere ragioni,

che nasce dalla parte oscura dell’uomo, che è parte della bestia in noi.

Non c’è gloria nel privare gli altri,

ancor di meno nell’ucciderli o costringerli.

Ci sono ragioni che diventano pallottole e ci sono vittime che derivano da quelle ragioni.


SOUMAILA DIAWARA è uno scrittore e attivista politico maliano rifugiato in Italia. Nato a Bamako nel 1988, è laureato in Scienze Giuridiche e specializzato in Diritto privato internazionale. Costretto nel 2012 a scappare dal Mali in seguito all’accusa ingiusta di aggressione nei confronti del Presidente dell’Assemblea Legislativa, giunge in Libia e nel 2014 attraversa il Mar Mediterraneo a bordo di un gommone. Vive a Roma dove ha ottenuto la protezione internazionale.


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