Nell'ottica di affrontare con chiarezza l'incontro di domani, giovedi 18 aprile alle 17,30 nella Sala consiliare del Comune di Sarzana, sottolineiamo acune definizioni fondamentali sul tema del disagio giovanile. Le informazioni sono tratte dal sito dell'AIDD-Associazione Italiana contro la Diffusione del Disagio
COSA E' IL DISAGIO GIOVANILE
Con il termine disagio giovanile s’intende il malessere in età evolutiva, il non-agio, tipico soprattutto dell’adolescenza, esso non ha caratteristiche di una specifica patologia ma può essere il risultato di molteplici concause che intaccano il benessere dei ragazzi.
L’adolescenza, infatti, è una fase di passaggio, caratterizzata da svariati cambiamenti, in tutte le aree dell’identità, dal raggiungimento di importanti compiti evolutivi e da un conflitto interiore tra la spinta naturale a crescere e divenire adulti e il desiderio di sentirsi ancora bambini.
DIPENDENZE PATOLOGICHE
Accanto a questa definizione, riferita all’uso esclusivo di sostanze, le così dette dipendenze classiche da sostanze (droghe, alcol, fumo, farmaci, cibo), dobbiamo aggiungere una definizione più ampia che tenga conto anche delle nuove dipendenze, o dipendenze senza sostanza, le New Addiction, le dipendenze comportamentali.
Esse, infatti, si riferiscono ad una molteplicità di comportamenti che possono essere la base di queste nuove dipendenze patologiche e presentano diversi elementi in comune con le dipendenze classiche (tolleranza, astinenza, craiving, poliabuso…) e che meritano, da parte dei ricercatori ulteriori approfondimenti scientifici.
BULLISMO e CYBERBULLISMO
Olweis, 1999
Nel fenomeno del bullismo sono presenti tre protagonisti: il bullo/i, la vittima/e e gli spettatori. I contesti in cui tale fenomeno si manifesta possono essere svariati e non riguardano esclusivamente il mondo della scuola ma tutti i luoghi che vedono la presenza di relazioni tra pari (parchi, strade, centri estivi, palestre…).
Con cyberbullismo s’intende il bullismo che avviene in rete, attraverso l’utilizzo dei mezzi tecnologici (computer, smartphon, tablet).
ANSIA e DEPRESSIONE
Ciò che deve destare preoccupazione è quando gli aspetti depressivi e ansiogeni diventano talmente pervasivi e invasivi, nella vita di un ragazzo, da bloccare più aspetti della sua identità e divenendo, così ostacolo, alla sua crescita evolutiva.
DISPERSIONE SCOLASTICA
Le fatiche relazionali si possono differenziare in:
Fatiche nella relazione con la realtà, con gli altri: ritiro sociale, isolamento.
Fatiche nella relazione con se stesso: autolesionismo.
Le fatiche relazionali spesso sono dovute alla fatica a gestire le emozioni forti (rabbia, frustrazione, delusione, tristezza, paura…), derivanti dai forti conflitti interiori e dall’interazione con l’altro.
Questo può portare a comportamenti non sempre appropriati e funzionali allo stare bene che comportano l’agire contro l’altro o contro se stessi, chiudendosi in un ritiro sociale, fino ad arrivare ad un vero e proprio isolamento, dove la stanza e la casa sembrano essere unico rifugio, rispetto ad un mondo altro, da cui proteggersi, estraneo e nemico.
Oppure si può arrivare a compiere gesti contro se stessi, contro il proprio corpo, che ci definisce, ci fa sentire e ci mette in relazione con l’esterno. Colpire noi per vincere un’apatia di fondo da cui non riusciamo a liberarci, per sentirci nuovamente vivi e capaci di provare sensazioni ed emozioni.
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